Donne e Pensiero Politico (DoPP)

Anna Kuliscioff, la signora del socialismo italiano. Video-lezione di  Calogero Laneri

La cinquantottesima video-lezione di DoPP è dedicata a una delle più autorevoli voci femminili del socialismo italiano ed europeo, Anna Kuliscioff (1855-1925). Nata in Crimea, cresciuta all’interno di una famiglia di commercianti ebrei e successivamente naturalizzata italiana, Kuliscioff entra in contatto con la cultura del socialismo nei primi anni Settanta dell’Ottocento, quando frequenta l’università di Zurigo. Da quel momento inizia a percorrere un itinerario biografico avventuroso, segnato a fondo dall’intreccio tra dimensione pubblica e quella privata da un lato e dall’attrito tra la battaglia in favore delle classi lavoratrici e quella in favore dei diritti delle donne dall’altro. Critica nei confronti del femminismo borghese, Kuliscioff matura infatti una precoce consapevolezza degli spazi angusti riservati dal socialismo di allora alla questione dell’emancipazione femminile. Sentimentalmente legata prima ad Andrea Costa (1851-1910), poi a Filippo Turati (1857-1932), sul finire del secolo si stabilisce a Milano e qui, abbinando l’impegno sociale quello politico e intellettuale, inizia ad animare uno dei più vivaci salotti culturali della città, collaborando attivamente con «Critica sociale» e pubblicando Il monopolio dell’uomo (1890). È in questa fase che la questione dei diritti e del ruolo sociale delle donne diviene centrale nella sua riflessione. A guidarci brillantemente nel riesame del contributo teorico della «signora del socialismo italiano» è Calogero Laneri, dottorando di ricerca in Scienze politiche presso l’Università di Pisa.



Agnes Heller e il bisogno radicale di utopia. Video-lezione di Stefania Mozzone

La cinquantasettesima video-lezione di DoPP è dedicata a una delle maggiori figure intellettuali del Novecento, la filosofa ungherese Agnes Heller (1929-2019). Sopravvissuta all’Olocausto, Heller entra, ancora giovanissima, in contatto con György Lukács, di cui presto diventa collaboratrice. Subendo l’influenza sia di quest’ultimo, sia di Karl Korsch (1886-1961), Heller dà vita, insieme al suo secondo marito, il filosofo  Ferenc Fehér , alla cosiddetta “Scuola ungherese”, nell’ambito della quale, in polemica contro ogni falsificazione del pensiero marxiano, intraprende la rivisitazione dell’opera del filosofo di Treviri attraverso un’intensa rilettura dei “Manoscritti economico-filosofici” (1844) e dei “Grundrisse der Kritik der politischen Ökonomie” (1857-58). Espulsa dal partito e dall’università nel 1958, solo nel 1963 può riprendere la sua attività in seno all’Istituto di Sociologia dell’Accademia delle Scienze di Budapest. Critica nei confronti dell’intervento sovietico in Cecoslovacchia, si fa ben presto autorevole interprete delle aspirazioni di rinnovamento espresse da parte dei movimenti giovanili europei del ’68. Espatriata nel 1977 in Australia, nel 1986 si trasferisce negli Stati Uniti e inizia a insegnare presso “The New School for Social Research” di New York. Nel corso degli anni duemila, in coincidenza con l’ascesa in Ungheria del movimento politico Fidesz, si sarebbe infine espressa duramente nei confronti di Viktor Orbán. A guidarci nel riesame della sua figura e della sua opera è Stefania Mazzone, docente di storia delle dottrine politiche presso il Dipartimento di Scienza politiche e sociali dell’Università degli Studi di Catania.

"Ifeminism": il femminismo libertario di Wendy McElroy. Video-lezione di Greta Mastroianni Greco

Con la cinquantaseiesima video-lezione di DoPP compiamo l’ennesimo salto nello spazio e nel tempo. Dalla Germania dell’Ottocento ci spostiamo infatti al Nordamerica dei giorni nostri e ci occupiamo del pensiero di una controversa esponente del libertarismo, la canadese Wendy McElroy (1951-). Negli anni Ottanta, sotto la spinta del suo mentore, il filosofo Murray N. Rothbard (1926-1995), McElroy si avvicina alle posizioni dell’anarco-individualismo e inizia a elaborare un’aspra polemica nei confronti dello Stato cui presto abbina, in netto contrasto con il femminismo radicale della cosiddetta seconda ondata, un peculiare orientamento, da lei stesso definito “femminismo libertario”, politicamente e sessualmente scorretto, al centro del quale si pone il concetto di “auto-proprietà”, cioè il pieno diritto a disporre come meglio si crede del proprio corpo. Altro concetto fondamentale della sua riflessione coincide con quello di empowerment che presuppone, da un lato, il rifiuto di ogni auto-vittimizzazione da parte femminile e dall’altro il superamento della misandria. A guidarci nella scoperta della sua originale riflessione è Greta Mastroianni Greco, attualmente dottoranda in Studi di Genere presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di “Roma Tre”.



Fanny Lewald. Uscire delle tre "K": il diritto all'istruzione, al divorzio, al voto. Video-lezione di Daniela Nelva

Con la cinquantaquattresima video-lezione DoPP prende in esame una delle principali protagoniste femminili del movimento anarchico internazionale, Emma Goldman (1869-1940). Ad accompagnarci nel riesame del suo affascinante itinerario biografico e intellettuale è, ancora una volta, Andrea Sacchetti, già autore di un brillante ritratto di Louise Michel (1830-1905). Lituana di nascita ed ebrea di origine, ancora giovanissima Emma Goldman emigrò con la famiglia negli Stati Uniti e qui, fortemente impressionata dal tragico esito della cosiddetta “rivolta di Haymarket” del 1886, si avvicinò all’anarchismo, entrando in contatto prima con Johann Most (1846-1906), poi con Alexander Berkman (1870-1936). Sul finire dell’Ottocento intraprese così un’intensa attività i difesa dei diritti delle classi subalterne, grazie alla quale acquisì fama di instancabile rivoluzionaria. Fiera oppositrice del militarismo, in coincidenza della Prima guerra mondiale si impegnò nella promozione del pacifismo e dell’internazionalismo, animando la No Conscription League di New York. A partire dal 1917 manifestò un’iniziale entusiasmo nei confronti della Rivoluzione bolscevica, di cui tuttavia denunciò presto i rischi di involuzione autoritaria. Ancorché critica nei confronti dell’emancipazionismo femminile di matrice borghese, Emma Goldman sviluppò, insieme a Voltairine de Cleyre (1866- 1912), un’originale riflessione sul tema dei rapporti tra uomo e donna che l’avrebbe portata ad anticipare alcune delle idee successivamente sviluppate dal femminismo della seconda metà del Novecento.



Emma Goldman e il ballo della rivoluzione. Video-lezione di Andrea Sacchetti

Con la cinquantaquattresima video-lezione DoPP prende in esame una delle principali protagoniste femminili del movimento anarchico internazionale, Emma Goldman (1869-1940). Ad accompagnarci nel riesame del suo affascinante itinerario biografico e intellettuale è, ancora una volta, Andrea Sacchetti, già autore di un brillante ritratto di Louise Michel (1830-1905). Lituana di nascita ed ebrea di origine, ancora giovanissima Emma Goldman emigrò con la famiglia negli Stati Uniti e qui, fortemente impressionata dal tragico esito della cosiddetta “rivolta di Haymarket” del 1886, si avvicinò all’anarchismo, entrando in contatto prima con Johann Most (1846-1906), poi con Alexander Berkman (1870-1936). Sul finire dell’Ottocento intraprese così un’intensa attività i difesa dei diritti delle classi subalterne, grazie alla quale acquisì fama di instancabile rivoluzionaria. Fiera oppositrice del militarismo, in coincidenza della Prima guerra mondiale si impegnò nella promozione del pacifismo e dell’internazionalismo, animando la No Conscription League di New York. A partire dal 1917 manifestò un’iniziale entusiasmo nei confronti della Rivoluzione bolscevica, di cui tuttavia denunciò presto i rischi di involuzione autoritaria. Ancorché critica nei confronti dell’emancipazionismo femminile di matrice borghese, Emma Goldman sviluppò, insieme a Voltairine de Cleyre (1866- 1912), un’originale riflessione sul tema dei rapporti tra uomo e donna che l’avrebbe portata ad anticipare alcune delle idee successivamente sviluppate dal femminismo della seconda metà del Novecento.



 

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