Donne e Pensiero Politico (DoPP)

Marion Dönhoff. Una contessa prussiana tra resistenza e riconciliazione. Video-lezione di Cecilia Molesini

Con la trentatreesima video-lezione, “Donne e Pensiero Politico” torna a occuparsi della Germania novecentesca attraverso una figura femminile per molti aspetti emblematica, nella cui biografia si riflettono alcuni dei principali passaggi della sua storia recente. Giornalista e saggista di fama, Marion Dönhoff (1909-2002) nasce nei pressi di Königsberg da una famiglia dell’antica aristocrazia prussiana, della cui peculiare Weltanschauung ci restituisce un efficace ritratto nel romanzo autobiografico “Infanzia prussiana” (1998). Ma Dönhoff non è solo la tipica esponente di un mondo ripiegato su se stesso nell’autocelebrazione dei propri valori arcaici e ormai prossimo al tramonto. Dönhoff è anche un’acuta osservatrice dei cambiamenti in atto nella Germania degli anni Trenta e una precoce oppositrice del regime nazionalsocialista: prende infatti parte alla Resistenza tedesca, militando tra le file degli oppositori al regime di orientamento più spiccatamente conservatore. All’indomani della Seconda guerra mondiale, pur continuando a farsi portavoce di un codice morale fondato sul concetto di onore, Dönhoff diviene una delle più autorevoli voci del giornalismo politico tedesco, contribuendo attivamente alla ricostruzione su basi democratiche della Germania postbellica e, più in generale, al processo di riconciliazione tra la Repubblica federale tedesca e i paesi del blocco orientale destinato a incarnarsi nella Ostpolitik del cancelliere Willy Brandt. A presentarne l’affascinante e complesso profilo intellettuale è Cecilia Molesini, brillante dottoranda in studi storici dell’Università degli Studi di Padova.

 

Madame de Staël , ovvero la politica. Costituzione e libertà. Video-lezione di Giuseppe Sciara

Con la trentaduesima video-lezione, “Donne e Pensiero Politico” torna a occuparsi della Francia della Rivoluzione, del periodo napoleonico e della Restaurazione, affrontando una delle pensatrici più importanti della cultura francese a cavallo tra Sette e Ottocento: Madame de Staël (1766-1818). Oggetto di numerosi pregiudizi nel corso della sua vita e nei decenni successivi alla sua morte, Staël è stata per lo più studiata come romanziera e letterata, mentre il suo contributo al pensiero politico è stato valorizzato dalla storiografia soltanto negli ultimi anni. Figlia di Jacques Necker, l'ultimo ministro delle finanze di Luigi XVI, amica di Benjamin Constant e acerrima nemica di Napoleone, Anne-Louise Germaine Necker (questo il suo nome da ragazza) diede un contributo rilevante al costituzionalismo rivoluzionario e al liberalismo: assumendo un atteggiamento moderato durante la prima fase della Rivoluzione e appoggiando il regime direttoriale durante la fase termidoriana, Staël fu in grado di coniugare repubblicanesimo e ammirazione per il modello costituzionale britannico, ponendo anche le basi per la distinzione tra libertà degli Antichi e dei Moderni. Negli anni del Consolato e dell'Impero fu tra i maggiori oppositori all'autoritarismo bonapartista, pubblicando opere di varia natura e animando il famoso Circolo di Coppet. Con le Considerazioni sulla Rivoluzione francese (1818), infine, formulò per la prima volta quella interpretazione dualistica e liberale della Rivoluzione che influenzò profondamente i liberali francesi delle generazioni successive. Per tutte queste ragioni Staël merita di essere collocata accanto ai grandi “classici” del pensiero politico. A presentarne l'affascinante profilo politico e intellettuale è Giuseppe Sciara, ricercatore di Storia delle dottrine politiche all'Università di Bologna.



Lucy Parsons e il coraggio dell'Internazionalismo. Video-lezione di Giuseppe Bonfratello

La trentunesima video-lezione di DoPP è dedicata a una delle figure più altamente simboliche dell’internazionalismo operaio e, più in generale, della lotta delle classi subalterne per la conquista dei diritti civili e politici. Ci riferiamo alla sindacalista e attivista statunitense, di orientamento anarco- comunista, Lucy Parsons (1851-1942). Coinvolta nella cosiddetta “rivolta di Haymarket” del 1886, Parsons animò il periodico «Freedom. A Revolutionary Anarchist-Communst Monthly», non esitando a entrare in conflitto con Emma Goldman, e nel 1905 partecipò alla fondazione degli “Industrial Workers of the World” (IWW). Il suo nome resta tuttora indissolubilmente legato alla celebrazione del “Primo Maggio”. A incaricarsi dell’esame della sua figura è Giuseppe Bonfratello, responsabile del Centro di documentazione “Antonio Labriola” di Torino. Segnaliamo infine che nell’antologia "Lotte operaie negli Stati Uniti d’America. 1890-1910" [Edizioni Pantarei, Milano 2008, p. 324] è riportata la traduzione italiana del discorso pronunciato da Lucy Parsons in occasione del Congresso di fondazione degli IWW.

Il conservatorismo 'vittoriano' di Gertrude Himmelfarb. Video-lezione di Alberto Mingardi

La trentesima video-lezione di DoPP è dedicata a una delle voci più autorevoli in seno ai circoli conservatori nordamericani degli ultimi decenni, la storica Gertrude Himmelfarb (1922-2019). Come ricorda Alberto Mingardi, autore di questa brillante video-lezione, l’esordio di Himmelfarb avviene a sinistra, tra le file della “Partisan Review” e, solo successivamente, ella comincia a farsi interprete di un conservatorismo ispirato alle posizioni di Irving Kristol (1920-2009). I suoi primi lavori sono dedicati a figure come Lord Acton, Charles Darwin e John Stuart Mill, che descrivono la cornice intellettuale di quella Inghilterra vittoriana cui Himmelfarb guarda con attenzione per trarre insegnamenti per il presente. Sulla scia di Friedrich von Hayek (1899-1992), Himmelfarb passa poi a interrogarsi sull’Illuminismo, scorgendo al suo interno due diverse tradizioni: quella francese, che vede nella ragione l’architetto delle istituzioni umane e quella anglosassone, che in essa vede invece il geografo cui rivolgersi per spiegare le società umane. Nel corso della sua pluridecennale indagine sui fondamenti morali delle società moderne, Himmelfarb giunge così a mettere a nudo il cosiddetto “paradosso del liberalismo”, il quale consisterebbe a suo avviso nel fatto che, dando priorità assoluta alla libertà individuale, esso finisce per minare le basi della libertà stessa. Da qui, il suo interesse per il modello vittoriano, concepito come esempio di società fondata su un insieme di “virtù vigorose” il cui progressivo abbandono nel corso del Novecento ha finito per porre un individuo ormai “disarmato” di fronte a uno Stato sempre più pericolosamente intrusivo.

Marie Madeleine Jodin, un'illuminista al tempo della Rivoluzione francese. Video-lezione di Valentina Altopiedi

Con la ventinovesima video-lezione di “Donne e Pensiero Politico” torniamo al periodo rivoluzionario e prendiamo in esame una figura femminile, quella di Marie-Madeleine Jodin (1741-1790), il cui contributo intellettuale ha iniziato a essere riscoperto solamente negli ultimi vent’anni. Aldilà della sua fama di corrispondente di Denis Diderot (1713-1784), Jodin merita attenzione soprattutto per due ragioni. In primo luogo perché, attraverso il riesame della sua figura e della sua opera, è possibile ricostruire un segmento decisivo del processo di elaborazione ediffusione del linguaggio dei diritti nel XVIII secolo. E in secondo luogo perché, specie attraverso la rilettura dei suoi Vues législatives pour les femmes, adressées à l’Assemblée nationale (1790), diviene possibile mettere a fuoco il tema della presa della parola pubblica da parte delle donne nel corsodella stagione rivoluzionaria. Del compito di accompagnarci nella riscoperta di questa interessante figura femminile si è incaricata Valentina Altopiedi, studiosa di storia moderna e attualmente borsista alla Fondazione Luigi Einaudi di Torino. 

Istituto di studi storici Gaetano Salvemini c/o Polo del '900 - Via del Carmine 14, 10122 Torino - C.F. 80103950012- Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Tel 0110683484 - Mob 328 1160194 - Privacy Policy - Credits: Mediafactory Web Agency Torino

. Questo sito utilizza cookie esclusivamente tecnici per permettere una corretta navigazione e la completa fruizione di tutti i contenuti da parte dell utente. Non utilizziamo in alcun modo cookie di profilazione. cookie policy.